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Il maternity blues e la tristezza nel post partum

2024-09-07 09:07

Mirella Baldi

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Il maternity blues e la tristezza nel post partum

Molte neomamme (70-80%) soffrono di maternity blues, ovvero della sindrome della tristezza nel post partum: un disturbo affettivo transitorio che si v

Molte neomamme (70-80%) soffrono di maternity blues, ovvero della sindrome della tristezza nel post partum: un disturbo affettivo transitorio che si verifica nelle primissime settimane che seguono il parto, generalmente nei primi giorni dopo il rientro a casa dall'ospedale e si protrae non oltre le due settimane con una risoluzione spontanea e completa. I sintomi principali sono l'umore instabile, la tristezza, le crisi di pianto e l'irritabilità. Sintomi che tuttavia non intaccano le capacità della mamma di prendersi cura del proprio bambino. 


Si tratta di un'alterazione affettiva che rientra in uno stato para-fisiologico perché insorge in un momento della vita in cui il corpo e la mente sono soggetti a profondi cambiamenti di adeguamento al nuovo stato. In questa condizione il substrato biologico è forte perché il corpo sta lavorando per ripristinare un assetto differente da quello che ha contraddistinto i nove mesi della gravidanza. Inoltre, tutto questo si realizza in un momento tutt'altro che idilliaco, in cui carenza di sonno, dolori, problematiche relative all'allattamento, difficoltà nella gestione del neonato, insicurezze e solitudine sono all'ordine del giorno. 

 

E' piuttosto comune che la donna si senta spaventata, inadeguata o possa sviluppare sentimenti di colpa o  ansia in risposta alla sua tristezza. Ed è altrettanto comune temere di essere alle prese con l'esordio di una depressione post-partum. La depressione tuttavia quando è dopo il parto che insorge, tende a presentarsi più tardivamente rispetto al maternity blues e con un quadro sintomatologico più esteso e ingravescente. 

 

Il migliore modo per poter attraversare la tristezza nel post-partum è tramite informazione e sostegno. Informazioni serie e attendibili sul fenomeno e sulle differenze che intercorrono rispetto alla depressione potrebbero essere fornite in ospedale alle dimissioni dal parto in modo da limitare l'impatto del maternity blues sulla sfera cognitiva ed emotiva della donna. La presenza di un partner o di altre figure capaci di condividere con la neo-mamma i suoi stati emozionali per aiutarla a viverli senza rimanerne sopraffatta è sicuramente un modo per alleggerirla da una tristezza passeggera che però può fare molto male. Ovviamente qualora si sospetti di avere un disturbo dell'umore è sempre indicato rivolgersi a un professionista della salute mentale per un approfondimento diagnostico.

 

 

Autore: Mirella Baldi 


 

I contenuti pubblicati hanno scopo esclusivamente informativo. Non possono e non devono essere in alcun modo utilizzati per porre diagnosi né possono sostituire il consulto con uno specialista regolarmente abilitato all'esercizio della professione (medico, psicologo, psicoterapeuta, etc). 

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